Il Diario
dell’Assedio di Milazzo, redatto dal capitano Bona del Reggimento Fucilieri
dell’esercito piemontese di Vittorio Amedeo II, è custodito presso l’Archivio
di Stato di Torino (fondo “Sicilia prima inventariazione”, categoria 3, mazzo 2,
fascicolo 37). Si tratta di una lunga cronaca militare in lingua francese, qui
trascritta e tradotta in italiano. Segnalato per la prima volta a metà
Ottocento dallo Stellardi nella sua monumentale opera sul Regno di Vittorio
Amedeo II in Sicilia (1713-1718), tale diario è stato di recente citato dallo
storico Simone Candela (I Piemontesi in
Sicilia, S. Sciascia editore, 1996, p. 398) e, da ultimo, dallo storico
Alberico Lo Faso di Serradifalco, che ringraziamo per la signorile segnalazione
e che ne ha accennato il contenuto in una sua autorevole pubblicazione (Scorci di Guerra in Sicilia in Archivio
Storico Siciliano, vol. XXX, 2004, pagg. 152 e segg.).
Si precisa che il Bona, come peraltro si evince
implicitamente dalla lettura del presente Diario, era un ingegnere militare già
in servizio nell’Assedio di Messina di qualche mese prima. Fu lui con tutta
probabilità a redigere la mappa di Milazzo ai tempi dell’Assedio allegata al
termine del suo Diario: «considerate le dimensioni e lo stato conservativo
della mappa, (…) incollata alla pagina finale della relazione», l’Archivio di
Stato di Torino non ha ritenuto opportuno procedere alla riproduzione digitale
della medesima, il cui contenuto ci è pertanto ignoto.
Nella trascrizione e traduzione della presente
relazione si è cercato per quanto possibile di rimanere fedeli al gergo del
primo Settecento, lasciando ad esempio le maiuscole ai titoli gentilizi ed alle
cariche militari o impiegando termini tipici del gergo militare di allora, come
“preparare il biscotto per le truppe”, “aprire la trincea” e simili.
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(Archivio di Stato di Torino)
Un ambiente dell'esposizione sull'Assedio di Milazzo allestita al Mastio del Castello di Milazzo
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